Review Party: L'alba di Anen - Greta Barrovecchio



L'alba di Anen

Genere: Paranormal Fantasy

Titolo: L'alba di Anen

Autore: Greta Barrovecchio 

Rating: ⭐⭐/5 Stelle 


“Sono sempre stata alla ricerca di una parvenza di normalità, è passato tanto tempo, ma ancora non l’ho trovata. Essere un vampiro ha i suoi lati positivi certo, ma quelli negativi superano ogni cosa.”

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Cosa fareste se all’improvviso vi ritrovaste ad essere dei vampiri? Se sapeste di dover passare il resto dell’eternità a vivere “una vita all’insegna del sangue” e doveste abbandonare chi più amate al mondo?
Cosa fareste se doveste rinunciare all’amore?
Se tutto ciò che poteste fare è vivere da soli e nell’ombra in un eterno conflitto con voi stessi?


La nostra protagonista, Anen, ha fatto una scelta ben precisa: accettare la sua natura da vampira e comportarsi di conseguenza, allontanandosi dai suoi simili, avvicinandosi agli umani ma mai immischiandosi nei loro affari e cercando a proprio modo di rendersi utile, unendo la sua sete di sangue alla volontà di estirpare dalla faccia della terra persone spregevoli. 

Nutrirsi del sangue di persone cattive, dopotutto, può davvero essere considerato un male? Specialmente se certi umani si trasformano in mostri ben peggiori dei vampiri?


L’Alba di Anen è un Paranormal Fantasy ambientato in Italia, precisamente a Torino, e ci catapulta immediatamente nella vita della nostra protagonista  che porta il peso della secolare dannazione di essere stata trasformata in vampiro contro la sua volontà. Come dice lei stessa, vive una vita vuota, lontano da affetti, dai suoi simili e dagli umani e rimpiange i giorni in cui poteva essere libera di vivere ed amare. 

Ed è proprio l’amore quello che la fa soffrire enormemente o - per meglio dire - è l’impossibilità di trovare la sua anima gemella che più di tutto al mondo le fa sentire il peso di questa dannazione eterna. L’idea che non può affezionarsi a nessuno, men che meno ad un umano per colpa della sua natura, forza Anen in un buio dal quale vorrebbe uscire, ma in cui invece continua a cadere ancora di più.


Tutto però comincia a cambiare quando una notte salva un giovane umano, Lucius. 

La luce alla sua oscurità. 

Il giorno alla sua perenne notte. 

L’amore che aveva sempre desiderato ma che non potrà mai avere. 

O forse sì?


Lucius fa provare ad Anen emozioni che nei secoli aveva anche dimenticato. Il suo calore, il suo essere vivo, mettono a dura prova la nostra giovane vampira che per la prima volta sente un legame fortissimo con un essere umano. Un po’ come se fossero stati destinati ad incontrarsi quella sera, in un lurido vicoletto dietro al Roxy.
Cosa succederà tra i due protagonisti? Anen potrà liberarsi da quelle catene che la tengono imprigionata in una vita buia e solitaria? Riuscirà Lucien a portare un po’ di luce nella sua vita tetra e invisibile? 

Sarà possibile per un vampiro avere una relazione con un essere umano, costante tentazione? 




L’alba di Anen è il romanzo di esordio di Greta Barrovecchio ed è una lettura leggera che prende il tempo di un giorno, essendo molto breve.
La scrittura di Greta, sebbene coinvolgente, risulta ancora acerba, migliorabile sicuramente con la pratica e con qualche fase di editing in più.
Per quanto riguarda la storia in sé, l’ambientazione tutta italiana gioca un punto a favore, poiché è sempre più difficile trovare fantasy ambientati nel nostro Paese. Quando ho realizzato che l’azione avveniva a Torino non ho potuto far altro che sorridere. Apprezzo chi, invece di usare scenari stranieri, utilizza come ambientazione casa nostra. L’italia ha bisogno di più scrittori di fantasy! 


La pecca che ho però trovato nello sviluppo della trama è che tutto succede troppo velocemente. Il Worldbuilding è quasi inesistente, non è stato dato un buon contesto all’intera storia - che si concentra molto sulle azioni della protagonista stessa, come fosse uno Slice of Life - e soprattutto sono stati tralasciati elementi importanti come il background dei protagonisti, le loro emozioni. Avrei preferito fosse stato dato più spazio all’introspezione, a come si sentissero i personaggi. Avrei anche avuto piacere nel leggere di esperienze passate delle loro vite e di tutte quelle altre informazioni che - se presenti - avrebbero migliorato sicuramente questo romanzo.


Un discorso molto simile vale anche per i POV. La storia viene raccontata da Anen e viene lasciato pochissimo spazio a Lucien o altri protagonisti, cosa che rende il tutto troppo statico. Mischiare punti di vista, far trapelare informazioni sui diversi personaggi è fondamentale non solo per lo sviluppo della trama ma, anche perché in questo modo il lettore riesce a comprenderli più facilmente e si innesca quel meccanismo per cui il lettore si rivede nel personaggio e ci si affeziona. 


In generale, questo romanzo ha bisogno di un po’ di lavoro in più per diventare ciò che vorrebbe essere. Rivedendo la struttura della narrazione, dando più spazio all’introspezione, ai sentimenti e pensieri dei personaggi, fornendo un background più dettagliato sugli Antichi e sui vampiri di questo mondo, potrebbe migliorare moltissimo. 

Il consiglio che posso dare a Greta è di continuare a lavorarci su, di non lasciarlo così, perché con più lavoro potrebbe uscirne qualcosa di nuovo e unico.
 In particolare, curare i dialoghi e lo stile delle conversazioni potrebbe aiutare molto anche a dare più profondità ai personaggi stessi. 

Se vi va di leggerlo, potete trovare L'Alba di Anen su Amazon, sia in formato Kindle che in formato copertina flessibile. 


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